sabato 15 dicembre 2007

BASTARDO NATALE


Adoro il Natale.

Schiavo delle convenzioni consumistiche, mi spaccio per scrittore maledetto e poi alla fine non sono nient’altro che un borghesuccio piccolo piccolo.

Eppure va bene così.

Va bene così perché non me ne frega niente, non me ne importa nulla delle regole, né di quelle dettate dalla cosiddetta buona società né di quelle, per forza contro, di chi si spaccia per alternativo a tutti i costi.

E allora viva i negozi sempre aperti, la gente per strada, i localini del centro, e tutto il kitsch che inevitabilmente ne consegue, i regali, le feste, le cene.

Bello essere tutto e il contrario di tutto.

Bello muoversi trasversale tra gli opposti, alternare BEAUTIFUL a FASSBINDER, MUSIL a DONNA MODERNA, gli SMASHING PUMPKINS agli 883.

Bello fare quello che hai voglia di fare, leggere quello che hai voglia di leggere, ascoltare quello che hai voglia di ascoltare.

Essere un giorno omologato a tutti gli altri e quello dopo completamente differente.

Bello a volte fare finta che il Natale non ci sia ed altre buttarsi nella mischia dei pacchetti e dei regali, scambiarsi gli auguri, organizzare cose per vedersi, bere, mangiare, ridere, giocare.

Insomma, questa bella macchina fatta per azzerarci la tredicesima mi piace.

La interpreto a mio modo, tengo le distanze dagli aspetti più kitsch e volgari (foto con le renne di peluche ad esempio) e mi godo tutto il resto.

Con gli amici/amiche a cui voglio bene.

Camminando sotto i portici in attesa della notte del ventiquattro.